Nel corso della tua vacanza a San Vito lo Capo, probabilmente vorrai anche programmare alcune cose da fare e da vedere. Il nostro territorio offre infatti tantissimi spunti e si presta per realizzare attività ed esperienze di tanti tipi, soprattutto all’aperto. Proviamo quindi a consigliarvi le 10 cose assolutamente da fare e/o da non perdere durante la vostra vacanza a San Vito lo Capo.
Da aprile a dicembre
A partire da 2 notti
A partire da
€ 50 giorno/persona
Famiglie / Coppie / Gruppi
Meritano un capitolo a parte le due Riserve Naturali che si trovano ai margini di San Vito lo Capo, la Riserva di Monte Monaco a ovest e quella dello Zingaro ad Est. Visitarle non è un consiglio, ma un ordine. Si tratta di due luoghi dalla grande bellezza, che riempiono il cuore e la mente. Consigliamo di visitarli via terra o via mare, anche e soprattutto in primavera e all’inizio dell’autunno.
Ecco i nostri consigli per la vostra vacanza a San Vito lo Capo:
Oggi una vacanza può dirsi completa solo se prevede degustazioni di piatti tipici ed esperienze dedicate alla scoperta della cucina locale e dei prodotti del territorio. Da questa prospettiva, San Vito lo Capo può essere considerata una sorta di parco dei divertimenti, il regno della cucina mediterranea, del pesce fresco, dei piatti tipici siciliani. La cucina San Vitese eredita infatti la grande tradizione trapanese ed ericina, i centri storici principali nei dintorni. Esempio tipico di questo processo è il COUS COUS alla trapanese.
Il cous cous, scritto anche cuscus, è una ricetta di origine magrebina, arrivata in Sicilia durante il periodo della dominazione araba. I trapanesi, come tante altre popolazioni siciliane, nei secoli hanno saputo assorbire, replicare ed esaltare le ricette “straniere” con le quali entravano in contatto. Spesso migliorandole grazie alle eccezionali materie prime disponibili sul territorio: l’aglio rosso, il sale marino, il pesce azzurro, l’olio extravergine d’oliva, le farine provenienti dai grani antichi, etc. Il cous cous alla trapanese nasce proprio cosi, grazie all’intuizione della sostituzione della carne con il pesce, alimento un tempo considerato povero.
Secondo la tradizione, il cous cous deve essere rigorosamente fatto a mano, tramite la tecnica dell’incocciatura: la semola viene lavorata a lungo con le mani e con tanta dedizione, fino ad aggregarsi e dar vita ai tipici granelli. La cottura avviene nella couscoussiera, una speciale pentola per la preparazione del cous cous tradizionale, simile a una vaporiera.
San Vito lo Capo, anche grazie all’introduzione di un grande evento eno gastronomico e culturale come il cous cous fest, è oggi considerata la patria del cous cous alla trapanese. Nel corso di una vacanza a San Vito lo Capo, è assolutamente obbligatorio provare questo piatto.
Il Santuario-fortezza, nel cuore del paese, fu edificato quasi certamente nel secolo XV, per proteggere i pellegrini dalle incursioni dei pirati. Si tratta di un edificio particolarmente suggestivo, anche grazie ai tanti elementi architettonici diversi che si fondono insieme in una rara armonia. Coesistono infatti le feritoie, il rosone della facciata e i balconi, per non parlare della torre di avvistamento e delle nicchie votive.
All'interno del santuario, la cappella di San Vito è impreziosita da marmi locali e da statue in stucco di Orazio Ferraro (1624-1628). Sull'antico altare svetta la statua del Santo, pregevole opera gaginesca del 1587, con episodi della sua vita, legati al soggiorno nella città del Capo, scolpiti nella base. La particolare levigatura dei piedi è dovuta alla secolare usanza, da parte dei pellegrini, di baciare i piedi in segno di devozione.
Dentro la chiesa si trova anche un vano ipogeo di piccole dimensioni dove si trovavano anticamente due pozzi destinati al culto. La torre del XVII secolo fu costruita su progetto dell'architetto fiorentino Camilliani, incaricato dal viceré Colonna di pianificare le difese costiere dell'isola contro i corsari. Camillani fu infatti il progettista anche di tante altri monumenti nei dintorni, soprattutto torri costiere di avvistamento e di difesa contro gli attacchi dei pirati.
Sembra un consiglio banale, ma tenuto conto della bellezza dei nostri tramonti non lo è affatto. Fare il bagno al tramonto a San Vito lo Capo è infatti una esperienza molto suggestiva. Sia presso la grande spiaggia di San Vito lo Capo, magari facendosi coccolare dalle onde sino alla comparsa in cielo delle prime stelle. Sia lungo la costa di Macari, presso una delle spiaggette di Baia Santa Margherita. In entrambi i casi verrete affascinati dai colori cangianti all’orizzonte, dalla “palla di fuoco” del sole che si getta in mare fino a scomparire velocemente sotto la linea dell’orizzonte.
La tonnara a terra, oggi in disuso, era una struttura a servizio della tonnara a mare, provvista di magazzini per la conservazione delle reti, ripari per le barche e caseggiati per l'alloggio delle ciurme, oltre che di uno stabilimento per la lavorazione del tonno. A pochi metri dall'edificio si trovano i resti di antichissime vasche risalenti al IV secolo a. C., nelle quali si lavorava il pesce, anche tonni, per realizzare il pregiato “garum” (salsa di pesce), molto apprezzato dai Romani.
La tonnara si trova sulla strada per la riserva dello Zingaro, a pochi minuti dal centro di San Vito lo Capo, facilmente raggiungibile anche in bicicletta.
Grazie alla vicinanza della riserva, il tratto di costa ove insiste l’ex tonnara è caratterizzata da un mare cristallino. Ecco perché è meta di tanti bagnanti che cercano alternative alla grande spiaggia.
La costa di San Vito lo Capo, dalla riserva di Monte Cofano sino ad arrivare alla tonnara di Scopello e alla spiaggia di Guidaloca, offre scorci suggestivi e paesaggi mozzafiato. Durante una vacanza a San Vito, soprattutto nel periodo estivo, è d’obbligo regalarsi almeno una giornata in barca (o due mezze giornate). Una soluzione ideale per conoscere la costa e godere della bellezza del nostro mare incontaminato.
Una barca per tutti i gusti: noleggio gommoni e piccole imbarcazioni per uso privato ed esclusivo, tour in barca con skipper, gite in barca a vela e in catamarano. E’ possibile scegliere tra tante soluzioni diverse, in base alla proprio budget e alle proprie preferenze. Gli itinerari più gettonati sono due: da San Vito lo Capo verso lo Zingaro e Scopello; da San Vito lo Capo verso il golfo di Macari e Monte Cofano.
La costa di San Vito lo Capo è ricca di punti di immersione che ogni anno attirano migliaia di appassionati. Anche grazie alla presenza di centri diving con grande esperienza, in grado di fornire servizi su misura: battesimi, immersioni tematiche, pacchetti per gruppi, etc.
Grazie alla limpidezza delle acque e alla presenza e vicinanza di ben due riserve naturali, bastano comunque un paio di occhialini o una maschera con tubo per poter apprezzare tanta bellezza. La pratica dello “snorkeling” trova a San Vito lo Capo le condizioni migliori. Soprattutto lungo la costa della Riserva dello Zingaro e della Riserva di Monte Cofano, ai margini di baia Santa Margherita.
Il golfo di Macari, che prende il nome da una piccolo borgo a pochi chilometri da San Vito lo Capo, si estende dalle calette ci si trovano di fronte un piccolo isolotto chiamato per l’appunto “isulidda” sino alla costa orientale della riserva di Monte Cofano.
Da giugno a settembre l’area viene chiusa al traffico veicolare e resa particolarmente fruibile per i bagnanti (anche grazie ad alcuni servizi specifici in prossimità della grande spiaggia di Baia Santa Margherita). Fare il tour delle spiaggette e delle calette può essere molto divertente, soprattutto nei periodo di basso affollamento, nel corso del mese di maggio e dalla fine di settembre. In primavera e in autunno è inoltre possibile regalarsi delle bellissime passeggiate, sfruttando i percorsi e gli itinerari disponibili (ideali anche per biciclette e mountain bike). Tra le spiaggette e le calette che meritano una visita, anche solo per poche ore, vi sono:
A piedi, a cavallo, in bicicletta. Puoi scegliere tra diverse alternative come dedicarti alla scoperta della costa via terra. I dintorni di San Vito lo Capo sono un vero e proprio “parco giochi” per gli appassionati di trekking, che possono dedicarsi alla scoperta del territorio praticamente tutto l’anno.
Camminare lungo sentieri sul mare o percorsi in collina e montagna, respirare l’area che viene dal mare e che si contamina degli odori della campagna, godere di panorami suggestivi e paesaggi autentici. Sono solo alcune delle emozioni da vivere in prima persona durante un itinerario di trekking o una giornata di hiking nei dintorni di San Vito lo Capo, magari anche all’interno di una delle due riserve naturali, Cofano e lo Zingaro.
San Vito lo Capo è una ottima base anche per visitare alcune delle mete e delle località più interessanti della Sicilia occidentale. Tra queste Erice e Trapani. Il nostro consiglio è quello di dedicare mezza giornata a ciascun centro storico, raggiungendo dapprima Erice magari in funivia panoramica. Si tratta di una cabinovia che collega proprio Trapani con la vetta di Erice, ove sorge il bellissimo centro storico.
Pomeriggio da dedicare invece a Trapani, perdendosi tra i vicoli dei quartieri più antichi, passeggiando lungo le mura di tramontana. Per terminare la giornata alle Saline di Trapani e Paceco, dove visitare gli antichi mulini a vento e assistere al suggestivo tramonto sulle saline.
Procedendo verso est, in direzione di Palermo, è possibile raggiungere in pochi minuti l’antico borgo sul mare di Scopello e la storica cittadina di Castellammare Del Golfo, due località famosissime in tutto il mondo anche grazie al cinema. Scopello, e in particolare la suggestiva Tonnara, ha ospitato diversi set cinematografici, anche internazionali (come la scena finale di Ocean’s Twelve, con Brad Pitt e Catherine Zeta-Jones). Da visitare, oltre alla Tonnara, anche il bellissimo borgo da cui è possibile godere di fantastici panorami sui faraglioni.
Qualche chilometro più avanti si trova Castellammare del Golfo, cittadina molto accogliente e ricca di attrazioni, i vicoli tipici del centro storico, le piazze e i giardini sul mare, il castello Arabo-Normanno. Vista dall’alto somiglia ad un’aquila adagiata sul mare le cui ali sono le insenature di Petrolo e Marina, con in mezzo il tratto di terra che termina proprio con il Castello Arabo Normanno.